La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme di Hannah Arendt
Tempo di lettura stimato7 ore e 15 minuti

La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme

di Hannah Arendte
Tempo di lettura stimato: 7 ore e 15 minuti

Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il regime nazista. L'autrice assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il "New Yorker", sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro il caso Eichmann. Il Male che Eichmann incarna appare nella Arendt "banale", e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori sono grigi burocrati.

  • Anno2019
  • EditoreFeltrinelli
  • Pagine348